Cenni Storici
Ultima modifica 12 maggio 2021
Il Comune di Busnago confina con i Comuni di Cornate d’Adda, Roncello, Trezzo sull’Adda, Bellusco, Mezzago, Trezzano Rosa e Grezzago.
Secondo la tradizione il toponimo di Busnago indica l’origine preromana del paese. Il nostro fa parte della linea di “retroguardia” del ponte sul fiume Adda. Questi “castrum” comunicavano tra loro, oltre che con messaggi, anche con segnali che - non potendo essere visivi a causa della fitta boscaglia - erano acustici, servendosi a tale scopo di lunghe trombe dette “buccine” da cui Buccinago, Buginago, Buconago per finire a Busnago. Esiste anche un’altra ipotesi del nome del Paese: l’origine del nome Bucinago viene unito al nome proprio di Bosone, con suffisso gallico “agh” (villaggio) che significava dunque “luogo, villaggio del signore Bosone”.
Immagine 4Le origini del nostro paese risalgono al periodo in cui dalle alpi Julie scendono, verso il 568-570, i longobardi che stabiliscono la loro corte a Monza; a Busnago ancora oggi la terminologia di alcuni terreni, come quello detto “centenaro” (prato delle guarnigioni militari), documentano la loro presenza. In questo periodo di florida tranquillità, Teodolinda - che si era convertita al cristianesimo - fa erigere parecchie chiese, creando così le pievi e Busnago viene a far parte della pieve di Pontirolo, fondata da Sant’Ambrogio vescovo di Milano e rimasta sempre alle dirette dipendenze della città. Le prime citazioni documentali relative al paese risalgono al sec. IX: un atto di vendita “privato” e il passaggio di possesso dei territori di Busnago dal vescovo di Tortona Liutfredo a Ottone duca di Franconia, i quali vengono donati successivamente al Monastero chiamato corte Anna, di proprietà della SantaSede.
Busnago diventa un vero e proprio borgo attorno il 1500, periodo in cui vengono rimesse in funzione le fortificazioni che Teodolinda 8 nel 589 (d.c.) aveva fatto erigere a difesa della strada che da Trezzo portava a Monza; sono di quell’epoca le quattro torri di Busnago che segnano il primo vicus medievale. Disposte a quadrilatero, secondo la struttura del paese, sono oggi chiamate “Corte dei Germani”, “Torre della Colombera”, “Torre del Mournè” e “Torre della Corte dei Nisceu (Noccioli)”.
Per altro verso, nella struttura insediativa del vicus agricolo, il “centro” fa riferimento ad un ventaglio di cascine riconoscibili sulla cartografia storica: cascina Belgioioso, cascina Corteana, cascina Gallina, cascina Bovisa (Molgora).
Nel 1566 si registra una visita a Busnago del cardinale Carlo Borromeo; a quell’epoca nel paese ci sono cinque chiese tra le quali l’attuale Parrocchiale di S. Giovanni Evangelista.
San Carlo impone in quell’occasione al pievano di Pontirolo la tenuta dei registri parrocchiali e nel 1595 viene redatto il primo “Stato dell’anime del luogo di Bucinago et Roncello”: allora gli abitanti del comune erano 339.Immagine 5
Del 1700 è il bel palazzo Porro-Schiaffinati che oggi è sede del Municipio, realizzato su preesistenti volumi edilizi, nelle forme tipiche della villa padronale “di soggiorno”, con corpo centrale porticato e “barchesse” laterali.
Agli albori dell’Ottocento, parte della proprietà Porro Schiaffinati viene venduta alle sorelle Scotti, che vi fanno costruire la villa Radice-Scotti con annesse case coloniche, giardino all’italiana sul retro e ampio brolo all’ingresso. In essa si trovavano affreschi del Casnedi, scomparsi dopo che il palazzo, acquistato dai Fratelli della Misericordia, è diventato sede del collegio maschile di Busnago. Alla fine dell’Ottocento, quando la Lombardia viene divisa in circondari e mandamenti, Busnago, con ormai 1665 abitanti, si trova a far parte del circondario di Milano e del mandamento di Gorgonzola.